Turismo di prossimità e ristorazione in Puglia nei tempi del coronavirus

Inizia a Maggio e termina a Settembre l’alta stagione turistica della Puglia, questa volta in scenari che non conosciamo e su cui dobbiamo rapidamente riflettere. Da dove cominciamo?

“Alcuni cambiamenti sono così lenti che non te ne accorgi,

 altri sono così veloci che non si accorgono di te”

Ashleigh Ellwood Brilliant , fumettista e scrittore anglo/statunitense.

Per un attimo proviamo a dimenticare le giuste ansie e preoccupazioni emozionali e a riflettere in modo razionale e creativo su ciò che dovremmo affrontare nelle prossime settimane e come poterlo fare al meglio, nel massimo rispetto delle norme di sicurezza che saranno dettate.

Partiamo da un dato: questa estate non arriveranno gli stranieri, che rappresentano 28% del turismo in Puglia (dati Istat 2018 – fonte Osservatorio del Turismo Puglia) e, probabilmente, non arriveranno gran parte degli italiani da altre regioni, specie quelle più lontane. Come evince dal grafico del report regionale infatti, il 72% dei turisti in Puglia sono italiani ed il 20% circa di questi sono residenti pugliesi.

Questa estate dunque, statistiche regionali alla mano, gli alberghi potrebbero essere animati da quel 20% di turisti pugliesi che amano girare e godere della loro terra, e questo per ciò che riguarda le prospettive dei pernottamenti.

Per quanto riguarda invece la ristorazione siamo, fortunatamente, tutti potenziali clienti della famosa enogastronomia pugliese, in tutte le sue svariate forme.

Vedremo nei prossimi giorni in che modo le “regole di sicurezza” ci consentiranno usufruirne.

Perentorie resteranno ovviamente le mascherine e le distanze di sicurezza (1,8 mt) per garantire il distanziamento sociale. Intanto, nel grafico che segue, una chiara sintesi dell’Enogastronomia in Puglia:

Altro aspetto è cosa gradiscono in particolare i turisti in Puglia. A quanto pare, che siano stranieri o italiani, o noi stessi quando andiamo in giro per la Puglia, i turisti e gli avventori amano di questa regione i prodotti genuini, la gentilezza e gli ameni scenari di borghi e luoghi naturali, come ben sintetizza questo grafico, tratto dallo stesso report alla BIT:

Ora, per la stagione alle porte, dobbiamo essere abili nel cogliere i cambiamenti necessari ed integrarli in questo “nuovo e strano” scenario.

Come chiarisce Lorenza Bonaccorsi, la sottosegretaria Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in una intervista al ilfattoquotidiano.it, sono allo studio una serie di misure per consentire lo sviluppo di un turismo ‘di prossimità’, magari favorendo i borghi antichi piuttosto che i lidi super affollati… cercando di capire, attraverso alcuni rilevamenti, la propensione degli italiani a vivere vacanze in mete più vicine, anche perché molti cittadini devono fare i conti con la crisi economica”.

Ovviamente tutto dovrà passare attraverso un decreto del ministro della Salute Roberto Speranza, con il quale si darà un indirizzo alle Regioni, alle quali “resteranno le rispettive autonomie”.

E il mare di Puglia?

I pugliesi potranno godere delle loro amate spiagge? Secondo Luigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa e coordinatore scientifico della task force pugliese per l’emergenza coronavirus, parlando ai microfoni di 24 Mattino su Radio24: “In una situazione in cui turisti stranieri probabilmente non arriveranno e sarà limitato lo spostamento anche da regione a regione in Italia, se pensiamo a un turismo prettamente locale io credo che le spiagge potranno essere gestibili”

Quindi questa estate i pugliesi ospiteranno i pugliesi e, forse, sarà una bella occasione per crescere ulteriormente come “senso di comunità” e stringere legami più solidi e proficui tra territori e persone. La Puglia, superando con la solarità della sua gente questa situazione, potrebbe riaffacciarsi al mondo davvero come un faro per l’economia ed il benessere nel Sud Italia.

Come saggiamente disse qualche annetto fa Carlo Pietrini, il fondatore di Slow Food:

“Il turismo del futuro? Parte dai cittadini, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici e dalla cura verso la loro terra. I turisti verranno di conseguenza.”

Forse, come pensano in molti, superando le negatività di questo virus, stiamo anche creando un mondo migliore. Hai visto mai. Per Aspera ad Astra, disse qualcuno.

Gino Tafuto